FRANCESCO GERONAZZO


Francesco Geronazzo e Carlotta Pesce

Roots

Gennaio – Maggio 2017

Studio Carlotta Pesce ha il piacere di presentare un esempio virtuoso di sinergia tra arte ed impresa: un’azienda bolognese, la Essse Caffè, che invita un giovane artista, Francesco Geronazzo, di origini venete, ma che vive e lavora nel territorio emiliano, a realizzare un progetto appositamente concepito per gli antichi spazi, recentemente restaurati, della sede storica della torrefazione della famiglia Segafredo, in via Galliera a Bologna.

La storia dell’azienda ed il vissuto personale dell’artista si intrecciano e si sovrappongono nel titolo stesso del progetto espositivo: Roots, radici intese come elementi simbolici che evocano il concetto di origine, il punto di partenza. I fondi di caffè, recuperati in azienda da parte dell’artista, creano una variazione tonale in una serie di piccole sculture: delicate forme organiche generate da calchi di radici raccolte in Australia. L’esperienza di vita in Australia rappresenta un momento di svolta nella vita personale e nel percorso artistico dell’artista ed un possibile luogo dove trapiantare le proprie radici.

I frammenti della natura, come la forma di un seme, di un sasso o di piccoli arbusti ricorrono spesso nella pratica artistica di Francesco Geronazzo che, attraverso un uso personalissimo delle antiche tecniche dell’arte calcografica, crea immagini intensamente poetiche, realizzate in esemplari unici ed originali e volutamente imperfetti, per sottolineare la dimensione manuale ed artigianale del suo lavoro. Nella sua ricerca l’arte dell’incisione, della scultura e dell’installazione si fondono in una poetica unitaria dove si intrecciano tracce di natura e memorie di un’esperienza vissuta, in un processo lento, arcaico, in netto contrasto con le possibilità di produzione e riproduzione delle immagini offerte dalle moderne tecnologie.

Accanto alle sculture, piante di caffè lasciano le proprie impronte su carte leggere di recupero e l’uso del caffè, macinato ed utilizzato come pigmento assieme agli scarti della tostatura, caratterizza altri due monotipi su lino grezzo che raffigurano il cerchio, che, se da una parte riprende le forme dei contenitori del caffè della storica torrefazione, dall’altra è simbolo di perfezione, armonia, infinito. Ma, ancora una volta, l’artista realizza un’immagine volutamente imperfetta che conserva l’imprevedibilità e la caducità dell’elemento naturale.

Francesco Geronazzo vive e lavora a Castel del Rio, Bologna e a Margaret River, Australia.

Ha studiato presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna dove attualmente insegna tecniche dell’incisione.

Premi e riconoscimenti:

Invitato in residenza per -Taccuino Urbinate- KAUS, Urbino 2016
2° Premio di incisione FIG Bilbao, Spagna 2013
1° Premio Arti e In-Arti mestieri 2012 Suzzara
3° Premio Fibrenus 2012 Carnello (FR)
1° Premio di incisione “Giorgio Morandi” 2011 (Bo)
Premio/borsa di pittura Zucchelli 2010 (BO)
1° Premio di pittura, Molinella 2010
Invitato al Simposium di Incisione 2008; KAUS, Urbino
Premio/borsa di pittura Zucchelli 2008 (BO)
I° Premio di incisione “ Carnello Carte ad Arte” 2007 (FR)
I° Premio “Incisione” a Gorlago 2006 (BG)
I° Premio di incisione “ex libris Giorgio Gasparini”2004 (TV)